24 Marzo 2023

Calcolare prezzo diamante usato, cosa ne definisce il valore

IGR Diamanti - prezzo diamante

Un diamante è una gemma preziosa che se da un lato rappresenta il sogno di ogni donna dall’altro richiede un certo investimento per l’acquisto.

Ma quanto costa un diamante certificato? Quali sono le caratteristiche che determinano il valore diamante usato? Scopriamolo insieme.

Come calcolare il valore di un diamante usato

Il valore diamante usato viene stabilito in funzione di una serie di caratteristiche come la purezza e il taglio.

Prima di entrare in questioni prettamente tecniche, c’è comunque da ricordare che questo genere di prodotto deve essere corredato di certificazione che mette al riparo da qualsiasi rischio in quanto ne conferma la qualità e l’autenticità.

La certificazione viene effettuata da istituti tra cui quelli più importanti e riconosciuti sono l’Istituto Gemmologico Internazionale (IGI), l’Hoge Raad voor Diamant (HRD) e l’Istituto Gemmologico di Roma (IGR).

I primi due istituti si trovano ad Anversa in Belgio il che peraltro conferma e giustifica il perché questa città venga indicata a livello internazionale come la capitale mondiale dei diamanti.

Inoltre, è necessario anche riconoscere la qualità del gemma con la classica e tradizionale regola delle 4C che ne indicano il calore, la chiarezza, il taglio che in inglese si indica con il termine cut e il carato.

Inutile ricordare come quest’ultimo valore sia il più indicativo del valore commerciale del diamante in quanto è stato stabilito come unità di misura.

A sottolineare quanto sia importante, il prezzo del diamante viene stabilito in funzione del carato per cui un diamante ad esempio di 2 carati ha un costo inferiore rispetto a quello del diamante da 3 carati.

Stabilire la categoria per fissare un valore della gemma

La categoria di un diamante viene stabilita dal numero di carati anche se è bene sottolineare che le differenze, quando sono minime, orientano verso valori di mercato simili.

In realtà però bisogna anche tenere in considerazione che c’è una sorta di fattore emozionale che spesso e volentieri prevale sulla ragione.

Ad esempio succede che un diamante da 1 carato che dovrebbe avere un valore commerciale superiore in percentuale di circa l’1-2% di un diamante da 0,98 carati, viene venduto a circa un 20% in più.

Il problema, infatti, è molto più articolato in quanto questa differenza di peso, perché in realtà il carato fa riferimento anche al peso della gemma, può condizionare tanti altri fattori tra cui il taglio del diamante e quindi modificare il risultato finale.

Insomma, ci sono dei costi di lavorazione differenti che purtroppo vanno tenuti in considerazione per cui bisogna fare una valutazione a 360 gradi.

Infatti, soprattutto le grandi aziende, hanno portato avanti nel corso degli anni uno studio approfondito per stabilire quale sia il miglior taglio per ogni grandezza di diamante.

Questo significa che molto spesso le aziende preferiscono effettuare un taglio meno accurato piuttosto che garantire una brillantezza maggiore semplicemente per questioni di natura tecnica e remunerativa.

In tutto questo, ci sono anche delle leggi mercato da considerare in quanto è semplice capire come un diamante da 1 carato magari con un taglio non proprio perfetto sia più facilmente “piazzabile” rispetto ad un diamante da 0,80 carati semmai tagliato meglio.

Quanto costa un diamante usato

Il costo di un diamante usato viene stabilito in dollari così come avviene per altri mercati internazionali e occorre far riferimento a un listino prezzi conosciuto con il nome Rapaport.

Si tratta di una scala di valori stabilita da un famoso esperto di diamanti di nome Martin Rapaport nato, manco a dirlo, ad Anversa.

Per conoscere il valore diamante usato e senza certificato, è possibile rivolgersi ai compro diamanti di zona che previa valutazione visiva e strumentale utilizzeranno il suddetto listino per stimarne il valore.

Questo listino viene preso come riferimento per stabilire i prezzi di tutti i diamanti sciolti venduti come pietre singole.

Nel documento c’è una vera e propria scala di valori che tieni in conto di tutte le caratteristiche del diamante partendo dai carati fino alla tipologia di taglio.

Dispone di due tabelle separate ognuna dedicata ad una categoria diversa con in verticale le colonne che stabiliscono i colori e indicate con lettere mentre sulle righe è stabilita la purezza.

Questo significa che grazie al listino è sufficiente conoscere del diamante il peso espresso in carati, il colore e la purezza e quindi si può stabilire un prezzo di riferimento.

Naturalmente si parla di un valore indicativo perché poi vanno ad incidere tanti altri fattori tra cui le oscillazioni del mercato del diamante a livello internazionale e tante caratteristiche specifiche della gemma in oggetto.

Ci sono inoltre altre tipologie di listini alternativi a quello Rapaport che pone molta attenzione su colore e purezza, come quello della società IDEX.

Tuttavia, per restare sempre aggiornati e avere un’idea realistica si possono consultare le quotazioni diamante online.